lunedì 12 settembre 2011
Spoltore Ensemble: IL MITO DELLA NAZIONE (Giovedì 15 Settembre, ore 20,00)
Giovedì 15 Settembre 2011
Piazza D’Albenzio ore 20,00 (ingresso libero)
LIBRI DI SERA…
a cura di Franca Minnucci e Maria Concetta Nicolai
"Il mito della Nazione" (Edizioni Tabula fati)
di Alessandra Esperide e Nicola Quondamatteo
Maria Concetta Nicolai introduce il testo "Il Mito Della Nazione" edito da Tabula Fati. Il libro è scritto da due giovanissimi autori di 18 anni e racconta la Nazione ripercorrendo le tappe che portarono l’Italia a rifiorire dopo secoli di torpore: dal dibattito su Roma Capitale, alla presunta conquista del Sud “carciofo” da parte dei Savoia; dall’infanzia dei Padri della Patria, all’iscrizione dei loro nomi nel marmo della leggenda o nel fango dell’esecrazione. Per capire come due giovanissimi autori sono riusciti a cogliere un così importante aspetto della questione Risorgimento Franca Minnucci condurrà un’intervista a tutto tondo dei giovanissimi storici.
Alessandra Esperide e Nicola Quondamatteo
IL MITO DELLA NAZIONE
Personaggi e storie del Risorgimento
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-216-4]
Pag. 240 - € 20,00
http://www.edizionitabulafati.it/ilmitodellanazione.htm
venerdì 8 aprile 2011
RECENSIONE di Renzo Montagnoli
Due bravi ragazzi
Quest’anno ricorrono i 150 anni dall’unità d’Italia e per quanto le manifestazioni e i festeggiamenti non siano stati prioritari in un paese che sfortunatamente cerca di trovare più i motivi di disunione che quelli di un reale forte afflato, l’editoria ha dedicato a questo evento numerose pubblicazioni, sia come ristampe di testi risalenti al periodo del nostro risorgimento, sia come pubblicazioni di opere nuove.
In tale contesto c’è un libro che, a mio avviso, merita un po’ più di attenzione di altri ed è Il mito della Nazione, sottotitolo Personaggi e storie del Risorgimento, uscito a metà marzo per i tipi delle Edizioni Tabula Fati.
Che cosa ha di particolare quest’opera?
Prima di tutto c’è da considerare l’età degli autori, due diciottenni, il che potrebbe indurre a pensare che la lettura finisca con l’essere infastidita dalle classiche nozioni scolastiche in materia, e in effetti era ciò che temevo. Mi figuravo una lunga serie di date, corrispondenti a fatti risorgimentali, magari utile, ma in ogni caso più per un ripasso che per un autentico interesse a sapere un po’ di più di quel periodo che ha visto la nascita del nostro Stato.
Per fortuna, i due ragazzi (spero che mi scuseranno per questo termine, espresso con intenti unicamente affettuosi, da uno come me che potrebbe essere il loro nonno) hanno preferito, saggiamente, individuare dei punti cardine del periodo risorgimentale, sia che si tratti di fatti, di episodi, sia di personaggi di particolare e rilevante importanza.
In questo modo non solo la lettura non è faticosa, ma c’è spazio per aprendere qualche cosa di più.
Mi corre l’obbligo, tuttavia, di far presente che quanto esposto rientra nella classica iconografia, quella costruita ad uso e consumo di Casa Savoia, con molte omissioni e parecchie invenzioni, storia che studi approfonditi effettuati fra la fine del secolo scorso e i primi anni dell’attuale tendono a contestare.
Il Risorgimento fu un moto di popolo desideroso di unirsi o fu soprattutto un periodo di espansione territoriale del Regno di Piemonte? Si sarebbe portati a propendere per la seconda ipotesi, anche perché, al di là di taluni elementi di supporto, non si spiegherebbe altrimenti questa profonda divisione di noi italiani, che sembriamo palesare ogni giorno di più la mancanza di una forte identità nazionale.
Alessandra Esperide e Nicola Quondamatteo hanno evitato quest’ultimo discorso, per quanto ne facciano cenno nell’introduzione, ma senza cercare di formulare ipotesi sull’origine del problema.
A loro discarico c’è certamente la giovane età, l’apprendimento scolastico e non sul campo, la mancanza di esperienza, ma, comunque, sono riusciti a infondere al loro lavoro un palpabile entusiasmo che coinvolge e costituisce un segno di speranza per quell’unità di popolo che ci manca, ma che è del tutto auspicabile.
Nei capitoli dell’opera, dedicati ai Savoia, a Mazzini, a Garibaldi, a Cavour, a Cattaneo, all’Italia Meridionale, perfino al risorgimento esoterico, mi hanno colpito, soprattutto, quello iniziale e quello finale.
Con la Primavera di Roma, la Repubblica romana è stata giustamente considerata il fatto più saliente dell’epoca, quello insomma che ha dato avvio a quel percorso, non sempre limpido e fortunato, che porterà alla proclamazione del Regno d’Italia.
E’ curioso notare che intorno a questa giovane e breve repubblica si affollano tanti personaggi, con scopi diversi, come il monarchico Manara, l’anarchico Pisacane, il repubblicano e liberale Mazzini.
Ognuno vede in questo esperimento la possibilità di realizzazione di un sogno, il nascere di una democrazia, il sorgere di uno stato sociale, e questi ideali finiranno per confluire nel desiderio di affrancare gli staterelli dello stivale dai loro padroni, riunendoli in un’unica grande entità.
In La nuova Italia, capitolo conclusivo, i due giovani autori accennano all’ipotesi, in parte comprovata, di un Risorgimento tradito, ma preferiscono poi prendere le distanze, quasi timorosi che ulteriori approfondimenti in merito possano svelare verità innominabili, di cui forse hanno solo una certa idea. Ribadiscono invece un concetto, senz’altro condivisibile, quando si chiedono che cosa risorga con il Risorgimento e rispondono dicendo che è una nuova primavera sbocciata, dopo secoli di torpore, da quando cioè era caduto quell’impero romano che aveva unificato, sotto di sé, l’intera penisola. Un’unione di spiriti, di cultura fa tuttavia da filo conduttore fra le rovine di Roma e il nostro risorgimento, un filo non visibile apertamente, ma percepibile con quella comune cultura che oggi sembra sempre più negletta: Dante, Petrarca, Leopardi, Foscolo non possono essere considerati solo dei geni della letteratura intesa in senso generico, bensì sono gli artefici della letteratura italiana in un’allocazione geografica che non è ancora lo stato italiano.
Se pensiamo a questo, è possibile trovare più motivi di unione che ragioni di separazione, e se è vero che la cultura non ha confini, quella espressa in quel così lungo periodo di tempo è sicuramente quella italiana.
Sono presenti in questo libro alcuni acuti retorici, piuttosto blandi in verità, ma ci sono anche una freschezza e un entusiasmo contagiosi, che, arrivati all’ultima pagina, portano all’orgoglio di essere italiani.
Grazie, ragazzi.
Renzo Montagnoli
http://www.arteinsieme.net/renzo/index.php?m=31&det=8179
mercoledì 30 marzo 2011
Un libro sul mito della nazione scritto da due liceali di Fermo
http://ilcentro.gelocal.it/chieti/cronaca/2011/03/30/news/un-libro-sul-mito-della-nazione-scritto-da-due-liceali-di-fermo-3814628
lunedì 28 marzo 2011
Presentazione a Chieti al Salotto Culturale SempreVivo (Venerdì 1° Aprile, ore 18:30)
mercoledì 23 marzo 2011
martedì 22 marzo 2011
Le foto della presentazione a Porto San Giorgio
Alla presentazione del libro "Il Mito della Nazione", edito da Tabula Fati (Chieti 2011), svoltasi presso la Sala Castellani di Porto San Giorgio, nell'ambito delle celebrazioni per il centocinquantenario dell'Unità d'Italia, ha presenziato il Sindaco della Città di Porto San Giorgio dott. Andrea Agostini, il dott. Cesare Catà (che ha presentato l'opera), il Preside del Liceo Classico prof. Ciro Bove, la professoressa del Liceo Classico Anna Maria Marcotulli, numerosi docenti della scuola media Nardi di Porto San Giorgio, diversi consiglieri comunali di Porto San Giorgio. Sala era gremita, con la presenza di otre ottanta giovani e meno giovani.
venerdì 18 marzo 2011
giovedì 17 marzo 2011
Presentazione a Fermo nel programma dei festeggiamenti dell'Unità d'Italia
martedì 15 marzo 2011
I prossimi appuntamenti del mese di Marzo
18 Marzo, venerdì: Montegranaro, presso l'Associazione Gioventù Libera
lunedì 14 marzo 2011
Alessandra e Nicola presentano il loro libro agli alunni della media Betti-Fracassetti
Interverrà il dirigente scolastico del liceo, prof. Ciro Bove.
Per Alessandra Esperide si tratta di un ritorno nella scuola media che ha frequentato negli anni scorsi.
http://www.golosariapiazzetta.it/index.php?action=index&p=63&art=26904
venerdì 11 marzo 2011
giovedì 10 marzo 2011
Il mito della Nazione di Alessandra Esperide e Nicola Quondamatteo
Appassionati di storia, Alessandra Esperide di Fermo e Nicola Quondmatteo di Porto San Giorgio, hanno scritto un libro sul Risorgimento, dal titolo “Il Mito della Nazione“, che è uscito a febbraio per Tabula Fati editore.
Il libro è strutturato in dieci capitoli, incentrati uno sulla Repubblica Romana (molto particolareggiato); quattro sono di carattere biografico (Mazzini, Cavour, Garibaldi e Cattaneo), ciascuno volto a portare in luce aspetti vari della vita dei padri della Patria, e, soprattutto, a sottolinearne il ruolo avuto durante il processo di riscatto nazionale; “Una dinastia per l’Italia” è invece dedicato ai Savoia, di cui ripercorrono brevemente la storia, per poi raccontare approfonditamente le avventure dei sovrani del diciannovesimo secolo, fino all’Unità; il settimo capitolo, intitolato “Il Sud”, si dipana dall’avvento della Repubblica Partenopea al brigantaggio; ne “Le diplomazie europee” si pone in risalto il ruolo giocato da Inghilterra, Francia e Vaticano nel Risorgimento Italiano, mettendo a nudo interessi e accordi sottobanco delle varie potenze e dedicando spazio alle figure di Napoleone III e Pio IX, il “papa per caso”; l’ottavo capitolo, forse il più originale, è tripartito: dal primo sottocapitolo, dedicato al mito della Terza Roma, giungono al secondo, analisi di come Massoneria e Carboneria operarono nel Risorgimento, fino al terzo, dedicato agli Ebrei “risorgimentalisti”, nei quali era sentito l’intreccio fra riscatto nazionale e sociale, con un’analisi delle condizioni vigenti sotto lo Stato della Chiesa; infine l’ultimo, “La nuova Italia”, breve capitolo di carattere consuntivo, è una parenesi a completare un Risorgimento che, a loro parere, non fu manovrato né tantomeno “tradito”, quanto, semmai, “incompleto”: al suo interno si cita il problema di chi fece l’Italia, perché il nuovo paese ebbe una certa impronta, quale fu il problema della “lingua”, e così via.
Il libro è già in circolazione nelle migliori librerie. Se vi piace incontrarli dal vivo queste le date delle loro presentazioni:
15 Aprile 2011, presentazione a Ascoli Piceno. 9 Aprile 2011, presentazione presso l’auditorium del Liceo Classico “Bernardino Telesio” di Cosenza; con il Presidente dell’Istituto degli Studi Storici di Cosenza, Gioacchino Lena.
2 Aprile 2011, presentazione a Tolentino (MC) a cura dell’Associazione Tolentino815.
31 Marzo 2011, presentazione presso il Palazzo Camerata del Municipio di Ancona; con il prof. Michele Polverari.
27 Marzo 2011, presentazione a Parma.
16 Marzo 2011 (ore 18,00), presentazione presso la Sala dei Ritratti del Municipio di Fermo; con il prof. Ciro Bove e i docenti proff. Volponi, Scicchitano, Neri e Rosati.
http://lafinestradistefania.simplicissimus.it/2011/03/10/il-mito-della-nazione-di-alessandra-esperide-e-nicola-quondmatteo/
sabato 5 marzo 2011
martedì 1 marzo 2011
RISORGIMENTO. L'associazione culturale "Nuove Sintesi" ricorda l'Unità ...
http://ilcentro.gelocal.it/teramo/cronaca/2011/03/01/news/risorgimento-l-associazione-culturale-nuove-sintesi-ricorda-l-unita-3570531
NUOVE SINTESI presenta "IL MITO DELLA NAZIONE" (Bellante Paese, sabato 5 marzo)
sabato 19 febbraio 2011
martedì 1 febbraio 2011
Nicola Quondamatteo
Nicola Quondamatteo nasce a Fermo nel 1993. Studia a Porto San Giorgio, città dove vive, frequentando la scuola elementare “Canossiane” e la Media “Nardi”. Gioca a calcio a buoni livelli nella Sangiorgese, squadra cittadina, prima di lasciare l’attività e dedicarsi al nuoto durante il tempo libero. Attualmente frequenta il Liceo Classico “Annibal Caro”. Appassionato di calcio e sport in generale, nel tempo libero gioca a calcetto nella squadra della sua città, la Mando Futsal.
Nicola Quondamatteo nasce a Fermo nel 1993. Studia a Porto San Giorgio, città dove vive, frequentando la scuola elementare “Canossiane” e la Media “Nardi”. Gioca a calcio a buoni livelli nella Sangiorgese, squadra cittadina, prima di lasciare l’attività e dedicarsi al nuoto durante il tempo libero. Attualmente frequenta il Liceo Classico “Annibal Caro”. Appassionato di calcio e sport in generale, nel tempo libero gioca a calcetto nella squadra della sua città, la Mando Futsal.
Alessandra Esperide
sabato 29 gennaio 2011
Novità: IL MITO DELLA NAZIONE di Alessandra Esperide e Nicola Quondamatteo
Un processo lungo ed estenuante, animato dal mito di una patria sola unita in Roma, dalla passione, dal sacrificio.
Eppure mai, a quell’unità geografica profondamente voluta corrispose un’autentica unità spirituale.
Italia sembrò un termine che descriveva gli uni più degli altri, quasi non fosse stata il frutto di quel coeso movimento popolare ma della più semplice piemontesizzazione.
Cosa è cambiato da allora?
Si parte dalla Storia, maestra di vita, per capire il presente.
Federalismo, clientele, criminalità organizzata e squilibri fra Nord e Sud del Paese, sono storie di oggi che cominciarono allora.
Il Mito della Nazione ripercorre le tappe che portarono l’Italia a rifiorire dopo secoli di torpore: dal dibattito su Roma capitale, alla presunta conquista del Sud “carciofo” da parte dei Savoia; dall’infanzia dei Padri della Patria, all’iscrizione dei loro nomi nel marmo della leggenda o nel fango dell’esecrazione.
Alessandra Esperide nasce a Fermo nel 1993, città dove studia prima presso la scuola elementare “Tirassegno” e poi alla media “G. Fracassetti”, coltivando nel frattempo le sue passioni sportive: il tennis e, soprattutto, la pallacanestro, di cui era considerata una giovane promessa quando militava nella selezione regionale. Studia al Liceo Classico “Annibal Caro” di Fermo. Appassionata di sport e soprattutto di calcio, nel tempo libero è solita seguire le sue squadre del cuore.
Nicola Quondamatteo nasce a Fermo nel 1993. Studia a Porto San Giorgio, città dove vive, frequentando la scuola elementare “Canossiane” e la Media “Nardi”. Gioca a calcio a buoni livelli nella Sangiorgese, squadra cittadina, prima di lasciare l’attività e dedicarsi al nuoto durante il tempo libero. Attualmente frequenta il Liceo Classico “Annibal Caro”. Appassionato di calcio e sport in generale, nel tempo libero gioca a calcetto nella squadra della sua città, la Mando Futsal.
Alessandra Esperide e Nicola Quondamatteo
IL MITO DELLA NAZIONE
Personaggi e storie del Risorgimento
Edizioni Tabula fati
[ISBN-978-88-7475-216-4]
Pag. 240 - € 20,00
http://www.edizionitabulafati.it/ilmitodellanazione.htm
venerdì 28 gennaio 2011
giovedì 27 gennaio 2011
sabato 1 gennaio 2011
Imminente: Il mito della nazione
Un processo lungo ed estenuante, animato dal mito di una patria sola unita in Roma, dalla passione, dal sacrificio.
Eppure mai, a quell’unità geografica profondamente voluta corrispose un’autentica unità spirituale.
Italia sembrò un termine che descriveva gli uni più degli altri, quasi non fosse stata il frutto di quel coeso movimento popolare ma della più semplice piemontesizzazione.
Cosa è cambiato da allora?
Si parte dalla Storia, maestra di vita, per capire il presente.
Federalismo, clientele, criminalità organizzata e squilibri fra Nord e Sud del Paese, sono storie di oggi che cominciarono allora.
Il mito della azione ripercorre le tappe che portarono l’Italia a rifiorire dopo secoli di torpore: dal dibattito su Roma capitale, alla presunta conquista del Sud “carciofo” da parte dei Savoia; dall’infanzia dei Padri della Patria, all’iscrizione dei loro nomi nel marmo della leggenda o nel fango dell’esecrazione.
mercoledì 1 dicembre 2010
Anticipazione: Il mito della nazione
Il processo di riscatto nazionale fu animato dal mito di un’Italia unita in Roma, da passione, unità, amor di patria, sacrificio.
Eppure, fin da subito, qualcosa s’inceppò, e l’Italia appena nata prese a contestarsi da sé.
Fu il Risorgimento espressione di un movimento popolare o soltanto la “piemontesizzazione” della penisola? All’unità geografica corrispose un’autentica unità spirituale?
Cosa è cambiato?
Il mito della nazione ripercorre le tappe che portarono l’Italia a rifiorire dopo secoli di torpore: dal dibattito su Roma capitale, alla presunta conquista del Sud “carciofo” da parte dei Savoia; dall’infanzia dei Padri della Patria, all’iscrizione dei loro nomi nel marmo della leggenda o nel fango dell’esecrazione.
Partire dalla Storia, maestra di vita, per capire il presente: federalismo, clientele, criminalità organizzata, squilibro fra Nord e Sud: storie di oggi che cominciarono allora.